Re Artù è morto, Avalon è in rovina, non c’è più nessuno degno di impugnare Excalibur. In Tainted Grail: The Fall of Avalon potremmo essere noi gli ultimi eredi del mito, o la sua definitiva condanna.
Sviluppatore / Publisher: Questline / Awaken Realms Prezzo: 43.99 Localizzazione: Interfaccia e testi Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile su: PC (Steam, GoG), PS5, Xbox Series X|S Data d’uscita: 23 maggio
Quando si pensa al mito di Re Artù, la mente dipinge intrepidi cavalieri, sfavillanti armature, ideali di nobiltà, onore e gloria eterna, con la magia come guida e strumento dei giusti. In realtà, già nel 1981 la pellicola Excalibur dipingeva Avalon come un mondo violento, corrotto e dominato da forze oscure. Tainted Grail: The Fall of Avalon riprende questa filosofia, portandoci in un eterno autunno crepuscolare. Riuscirà Artù a ribaltare la situazione? Al momento non se la passa benissimo, dato che è morto stecchito.
Parrebbe ci sia un modo per resuscitarlo, ma le opinioni al riguardo sono discordanti: da una parte viene visto come ultima speranza, dall’altra come unico responsabile del declino in corso. C’è dunque chi lo vorrebbe nuovamente in vita, recuperando le classiche Cose Sparpagliate Ovunque onnipresenti nei giochi di ruolo, e chi si batte per scongiurare questa possibilità una volta per tutte. Tra incudine e martello ci siamo noi, prigionieri in un dungeon e sottoposti a strani esperimenti, finché un giorno veniamo liberati da una figura misteriosa.
Il destino di Avalon è nelle nostre mani in questo ARPG open world ispirato ai bestseller (o capolavori, ad esempio per me) Bethesda Oblivion e Skyrim. I polacchi Awaken Realms e Questline, già conosciuti per il deckbuilder Tainted Grail: Conquest e il board game Tainted Grail: The Fall of Avalon, ci portano nuovamente nella loro cupa visione della leggenda di Excalibur con un progetto molto ambizioso. Riusciranno a estrarre la Spada nella Roccia?
TAINTED GRAIL: THE FALL OF AVALON – NIENTE RAZZE, NIENTE CLASSI
In Tainted Grail: The Fall of Avalon non ci sono razze, classi o archetipi da selezionare, a parte un paio di domande sul nostro passato giusto per assegnare uno o due punti bonus a qualche abilità. Siamo uomini o donne comuni, con due corporature a scelta, che si distinguono solo da texture con o senza gli addominali disegnati – davvero! Questa apparente semplicità, quasi spartana, invita a plasmare il personaggio durante il percorso.
Non ci sono razze né classi, ma una ventina di alberi delle skill per plasmare la build preferita
I quattro loadout richiamabili a piacimento consentono di brandire ora arco e frecce, tra un secondo staffa e magia AoE, subito dopo coltelli da lancio. Gli appassionati di character building saranno felicissimi di sapere che non c’è uno skill tree bensì un’intera foresta amazzonica da crescere: oltre venti alberi distribuiti in sei macro categorie. Non mancano poi abilità accessorie quali cucina, crafting, alchimia e pesca.
FIRST PERSON O THIRD PERSON? FHIRD!
Tainted Grail: The Fall of Avalon gode di ottimo supporto da parte degli sviluppatori, confermato da corposi update e soprattutto dall’introduzione, in risposta ai feedback dei giocatori dell’Early Access, dell’inquadratura in terza persona. Nel momento in cui scrivo tale opzione è sconsigliata dagli stessi dev, ma l’ho provata ugualmente ed è filato tutto liscio. Qualunque sia la vostra scelta, vi aspetta un mondo meravigliosamente rappresentato, non così grande come gli open world di ultima generazione ma decisamente ricco di dungeon, insediamenti umani e rovine di una civiltà che un tempo fu gloriosa.
La transizione giorno/notte, oltre a regalarci pittoreschi tramonti e luminosissime albe, è teatro di terribili complicazioni dato che con il buio si scatena la Wyrdness, forza primordiale che avvelena il Creato trasformando le persone in zombie assetati di sangue e riportando in vita creature malefiche. I combattimenti diverranno più impegnativi, ma sempre spettacolari grazie alla fisica che restituisce a dovere l’effetto dei colpi inferti e subiti.
Combattimenti intensi, ambienti spettacolari e scelte morali che influenzano la storia
NUOVO RPG, SOLITO GAMEPLAY
Tainted Grail: The Fall of Avalon è riuscito a monopolizzare la mia attenzione anche lontano dal monitor, come non accadeva dai tempi di Skyrim. Sentivo costantemente il desiderio di tornare in game per cercare quell’item raro, completare quella missione lasciata in sospeso o avanzare nella trama principale, fitta di inganni, colpi di scena, bivi narrativi e fazioni perennemente in lotta tra loro, pronte a proteggerci o darci la caccia. Tuttavia, alcune meccaniche iniziano a mostrare i limiti di un gameplay ormai superato. I nemici si muovono all’interno di un perimetro invisibile, superato il quale interrompono il combattimento per tornare allo spawn point con i punti vita completamente ripristinati, azzerando ogni progresso fatto nello scontro.
Provvidenziale quando stiamo avendo la peggio, certi che non ci inseguiranno molto a lungo; fastidioso quando cerchiamo di attirarli all’esterno di una fortificazione secondo la filosofia divide et impera; irrealistico in entrambi i casi. Anche sul fronte delle missioni secondarie si avverte una certa monotonia: molte si riducono ai classici “recupera quell’oggetto” o “elimina quel bersaglio”, spesso prive di un contesto narrativo realmente motivante, nonostante un ottimo doppiaggio con dialoghi a scelte multiple. Non sarà facile per nessuno cambiare queste regole che paiono ormai scolpite nella pietra, e nel nostro caso non è nemmeno un grosso problema, dato che il gioco appassiona al punto da far passare in secondo piano diverse incertezze, soprattutto per quanto riguarda il pathfinding dei nemici. Ciliegina sulla torta, una title track bella Kattiva, pronta per essere utilizzata nei reel più epici.
In Breve: Gli sviluppatori di Tainted Grail: The Fall of Avalon lo definiscono una lettera d’amore agli RPG open world come se il gioco fosse solo un tributo ai capisaldi del genere quali Skyrim o Oblivion, quando in realtà ci troviamo di fronte a una produzione con grande personalità, spettacolare dal punto di vista artistico e con una trama sufficientemente intricata da incollarci al monitor per parecchio tempo. Il gameplay non punta a rivoluzionare il genere, ma offre tutto ciò che si può desiderare da un gioco di ruolo moderno, reinterpretando la storia di Re Artù in chiave oscura e ricca di combattimenti avvincenti.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, Come Gira: In contrasto con quanto scritto nelle configurazioni consigliate della pagina Steam, mi ha proposto di default quasi tutti i parametri a LOW. Provando ad alzarli, il frame rate scendeva in picchiata. In ogni caso, anche con i settaggi al minimo, Tainted Grail: The Fall of Avalon offre una grande resa grafica. Ho giocato in inglese nonostante parrebbe presente anche l’italiano, ma ho cercato ovunque – ovunque! – il menù della localizzazione senza successo.