Deliver At All Costs – Recensione

PC PS5 Xbox Series X

Qualche anno fa Mario Draghi, all’epoca presidente della BCE, pronunciò una frase breve ma estremamente potente, che in qualche modo ha cambiato la Storia: “Whatever it takes”. Tra i ragazzi di Studio Far Out Games qualcuno deve aver preso spunto dalla determinazione dell’ex governatore della BCE per dare un nome suggestivo alla proprio gioco di consegne. Deliver At All Cost è un concetto un po’ meno sintetico dell’editto draghiano, ma che dà comunque l’idea di quello che ci si può aspettare  da questo action adventure  prodotto da KONAMI.

Sviluppatore / Publisher: Studio Far Out Games / KONAMI Prezzo:€ 29,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: ND PEGI: 12 Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store, GoG), PS5, Xbox Series X|S Data di Lancio: 22 maggio

L’isola di St. Monique è un angolo di paradiso: per gli scorci naturali che mozzano il fiato, per le sue casette e i suoi colori caratteristici, ma più in generale per una vita che sembra scorrere a misura d’uomo. Siamo sul finire degli anni ’50, il traffico non è ancora un problema, il caldo è dolce e sopportabile, mentre il cielo della cittadina è solcato solo dal volo di placidi e meravigliosi volativi dal piumaggio multicolore.

Deliver At All Costs è un gioco che fa degli alti e bassi il suo marchio di fabbrica

Nonostante ciò, però, il nostro Wilson Green protagonista del gioco non se la passa benissimo, almeno finché non si imbatte in un trafiletto sul giornale dove l’azienda di consegne locali annuncia di essere alla ricerca di personale. Wilson si presenta e benché non faccia una grande impressione a Donovan, il figlio del proprietario, ottiene il posto di lavoro. Certo, la We Deliver è un’azienda di intrallazzoni dove non ci si fa problemi a dipingere dei cocomeri marci dimenticati per giorni al sole pur di fatturare, ma a Wilson serve un lavoro e l’attività appare tutto sommato divertente.

Anche Wilson a dirla tutta non ce la racconta giusta. Vive in uno scalcagnato motel di periferia, di quelli che si vedono nelle serie TV, eppure le sue doti gli consentirebbero di raggiungere traguardi ben più ambiziosi e interessanti nella vita, come dimostra quel modellino di razzo perfettamente funzionante che riposa sul tavolo della sua misera sala da pranzo.

Non manca la mini-sezione di upgrade del veicolo in cui mettere a frutto le doti ingegneristiche del protagonista.

A dirla tutta è proprio l’isola di St. Monique a non essere ciò che sembra: la recente attività tellurica che ha interessato e preoccupato la popolazione, infatti pare essere generata da un’attività di estrazione senza scrupoli, compiuta nei pressi di un vulcano attivo da cui pare si possano estrarre metalli rari e preziosi.

SULLE RIPIDE STRADE DI DELIVER AT ALL COSTS

Deliver At All Costs è un gioco che fa degli alti e bassi il suo marchio di fabbrica, proprio come le ripide strade di St. Monique City. Con ogni probabilità per motivi di budget, ragione per cui non mi leggerete mai in questa recensione esprimere critiche spietate, ma la sensazione è che ad alcune parti del gioco siano state dedicate decisamente più attenzioni e probabilmente anche risorse economiche rispetto ad altre.

Non il mioglior ingresso curva per conservare quelle angurie nel cassone, Wilson!

La buona notizia è che tra gli aspetti che hanno goduto di maggiore cura troviamo le missioni. Spesso si fa ironia su come certi giochi siano dei simulatori di pony express sotto mentite spoglie: in questo caso il nostro gioco, invece, non fa mistero di essere esattamente un simulatore di consegna espresse, tuttavia, vista l’eccentrica imprenditorialità dei titolari della nostra impresa anche le consegne hanno spesso un che di particolare.

l’isola di St. Monique è molto curata e suggestiva

Basta pensare alla primissima missione in cui dovremo portare a destinazione un numero minimo di cocomeri ridipinti, calcolati e visualizzati singolarmente all’interno del cassone del nostro veicolo. I frutti già fin troppo maturi subiscono dunque gli effetti fisici della nostra guida, sballonzolando fuori dal cassone e per strada. Lavorare per We Deliver, insomma, significa spesso portare in giro enormi pesci spada oppure palle da demolizione, ovviamente agganciate per la catena alla coda del nostro veicolo, o ancora recuperare al volo oggetti vari che piovono dal cielo, magari evitando i detriti vulcanici che attraversano la strada.

UNO SPORCO LAVORO CHE QUALCUNO DEVE PUR FARE

Scendendo invece nella nostra classifica di apprezzamento troviamo in seconda posizione lo scenario: l’isola di St. Monique è molto curata e suggestiva con le sue rinfrescanti tonalità caraibiche, ma soprattutto è caratterizzata da un’architettura stradale davvero divertente da percorrere in lungo inl largo. In aggiunta, alla guida di un veicolo si può distruggere quasi ogni cosa, dalle palme ai lampioni fino a cancellate e intere palazzine. Purtroppo quelle che mancano quasi del tutto sono le conseguenze delle nostre azioni: possiamo investire ignari passanti e trascinarli per decine o centinaia di metri senza ripercussione alcuna se non un loro attacco d’ira.

Ops!

alla guida di un veicolo si può distruggere quasi ogni cosa

Per far entrare in gioco la polizia infatti è necessario abbattere una discreta serie di edifici, cosa non capita cosi dì frequente in missione. Il modello di guida è efficace, peccato che l’inquadratura forzata dal gioco a volte non consenta di vedere bene la strada che si sta percorrendo perché coperta in prospettiva da palazzi o altri ostacoli. Non aspettatevi comunque un approccio alla guida troppo tecnico; l’attenzione è stata focalizzata sull’immediatezza e sulle collisioni, con una fisica leggermente esagerata che rende gli sviluppi di una guida spericolata spesso imprevedibili.

Allontanandoci però dalle sessioni al volante le cose si fanno un pochino più raffazzonate. Le animazioni dei personaggi quando si muovono a piedi sono piuttosto grezze e più in generale l’esperienza di gioco appare sempre un po’ farraginosa., vuoi per i continui caricamenti di pezzi di mappa, vuoi per altre piccole scomodità, come ad esempio l’impossibilità di skippare la singola battuta di un dialogo, potendo invece saltare solo l’intero filmato.

In Breve: Deliver At All Costs sembra essere consapevole dei propri limiti e in virtù di ciò i ragazzi di Studio Far Out Games hanno deciso di concentrare le proprie attenzioni sugli elementi più importanti, come le missioni eccentriche e originali, o la conformazione di St. Monique City. Non tutto però è allo stesso livello: le animazioni dei personaggi sono parecchio rigide e in generale tutto è poco rifinito, ma il divertimento abbonda comunque e questo è ciò che conta di più.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel i7,16 GB di RAM, Geforce 4070, SSD
Com’è, Come Gira: Deliver At All Costs mantiene la sua identità anche dal punto di vista tecnico: cose buone e meno buone. Il colpo d’occhio è buono, gigioneggia qua e là coi riflessi, ma altri aspetti lasciano basiti, come le animazioni. Ho notato rallentamenti durante alcuni dialoghi al volante, ma non ho capito se perché importanti o se per problemi di performance.

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Pro

  • Missioni eccentriche e originali / L’architettura strada di St. Monique / Si può distruggere tutto!

Contro

  • Le animazioni dei personaggi / Distruzione con poche conseguenze
7.8

Buono

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